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Una sesta domanda: stiamo gestendo bene le relazioni con le persone care?

Quando il cancro entra nella nostra vita restiamo sconvolti, sia noi, sia le persone care intorno a noi. Abbiamo l’impressione che qualcosa sia radicalmente e irreparabilmente cambiato. Accade perchè abitualmente viviamo nell’illusione che la vita sia fatta di eventi positivi  e il cancro rovina questa nostra illusione. In psicologia questa illusione è nota come tendenza alla positività o bias di Pollyanna. Abitualmente ci aiuta ad affrontare con slancio e fiducia la vita, ma poi ci rende impreparati quando eventi negativi che fanno parte della vita, come un cancro, arrivano.

Per via della tentenza alla positività spesso accade che il modo in cui le persone care si rapportano a noi poco o tanto cambi: ai loro occhi ora siamo diversi e possono pensare di doverci trattare diversamente da prima. Se questo accade non ci aiuta a curare il cancro con intelligenza.

 

Ad ogni passo, per prendere le decisioni da prendere, abbiamo bisogno di dialogare con i nostri cari serenamente, quasi come se nulla fosse cambiato. Perciò dobbiamo gestire attentamente le relazioni con le persone care e procurarci un clima relazionale consapevole e maturo, quello necessario per affrontare la sfida della cura del cancro.

Sta a noi prendere l’iniziativa e rompere il ghiaccio. Trattandoci come se fossimo diversi i nostri cari credono di prendersi cura di noi, di proteggerci, lasciarci tranquilli, risparmiarci impegni e sofferenze. Non si rendono conto bene dell’altra faccia della medaglia: ci stanno isolando in uno stato di inferiorità, impedendoci di confrontarci con loro e avere compagni d’avventura assieme ai quali ragionare della sfida che abbiamo davanti.

Dobbiamo portarli a pensare che questa è solo un’altra fase della vita, da vivere assieme, come le altre attraversate fino ad ora. Dobbiamo convincerli anche che è meglio per tutti dialogare guardando in faccia la realtà, dritto davanti a noi.

Come per apprendere l’arte di gestire la nostra mente, per gestirci le relazioni con i nostri cari dobbiamo diventare un po’ psicologi. Passiamo la vita a cercare di far funzionare bene i rapporti con le persone care. A nostro modo siamo degli esperti di relazioni. Ora occorre essere più accorti e più tecnici. 

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