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Una quarta domanda: stiamo considerando tutte le opzioni possibili?

Per assicurarci cure intelligenti, conviene che ad ogni passo ci chiediamoci se esistono altre terapie possibili oltre quelle che ci propongono. Può darsi poi che ci orienteremo verso altre strade o che faremo esattamente ciò che ci hanno proposto, ma è sempre utile valutare alternative.

La scelta di un regime chemioterapico o dell’altro di solito non è scontata, come non è detto che sia scontato il tipo di intervento o la tecnica, nel caso si scelga una via chirurgica. Inoltre chemioterapia, chirurgia, radioterapia e terapie a bersaglio molecolare non sono le uniche armi di cui disponiamo. Esistono trattamenti meno aggressivi.

Oggi sono disponibili cure leggere, che all’efficacia uniscono il fatto di essere ben tollerate e di salvaguardare perciò la qualità della vita.

Tra le cure leggere la terapia ormonale viene da tempo abitualmente adoperata nel cancro della mammella e della prostata, anche se non così spesso e qualche volta non così bene come sarebbe possibile fare. Altre cure leggere però sono spesso sottovalutate, non usate o usate male.

 

È il caso della chemioterapia metronomica, tutt’altra cosa rispetto alla chemioterapia tradizionale. Si tratta di una terapia promettente, che tiene conto del cancro com’è, cioè di come la ricerca ce lo fa conoscere oggi, invece di partire da presupposti attualmente discutibili. La metronomica cerca di superare certi limiti seri che la chemioterapia tradizionale ha, nonostante sia una risorsa fondamentale. È poi in linea con una nuova filosofia della cura che si va affermando nel secolo attuale, alla luce delle scoperte recenti e delle riflessioni sulle terapie tradizionali e su  molteplici problemi, anche sociali, della cura del cancro. Si può fare comodamente a casa con farmaci che si assumono per bocca.

Purtoppo la chemioterapia metronomica non è sufficientemente conosciuta, è circondata da un certo scetticismo e a volte non ben adoperata. Ha sicuramente bisogno di ulteriori ricerche, che la rendano sempre più incisiva e indichino come ottimizzarla. Soprattutto però ha bisogno di medici disposti a personalizzare le cure e a tornare a fare i clinici, o, meglio, provare a fare i “clinici-scienziati”, piuttosto che attenersi a protocolli.

Molto interessanti sono i trattamenti loco-regionali minimamente invasivi, che offrono ottime opportunità se usate all’interno di cure personalizzate intelligenti. Sono tecniche per distruggere masse tumorali presenti in certe sedi senza danneggiare l’organismo o comunque arrecando un disagio minimo al paziente. Ne esistono diverse, anche se non sempre ben conosciute e a volte sottoutilizzate e sottostimate.

Ci sono altre cure leggere che possono fare la loro parte in un programma di trattamento intelligente, nel senso che non sono risolutive ma possono contribuire al successo della cura. Utili possono risultare alcuni farmaci riposizionati, tradizionalmente adoperati per altre patologie e oggi presi in considerazione per la terapia del cancro. Ci sono poi integratori o prodotti che in alcuni paesi sono classificati come farmaci in altri considerati integratori. Come i farmaci riposizionati sono d’aiuto specie se usati in modo mirato, per ottenere certe modulazioni, certi cambiamenti che possono rendere il cancro più malleabile in un dato momento della sua storia. Anche qui ci vuole un attento lavoro clinico unito a robusta conoscenza scientifica.

Considerare davvero tutte le opzioni possibili vuol dire valutarle freddamente per quello che sono, consapevoli del fatto che ciascuna può risultare utile e ciascuna ha i propri limiti. Non ci aiuta portare all’estremo i giudizi e prendere posizioni preconcette nei riguardi di questo o quel tipo di terapia. Ad esempio, essere contro la chemioterapia o la chirurgia invasiva ha poco senso, perché finiamo per dimenticare quanto bene fanno in tanti casi questi tipi di terapia. Diverso è criticare il ricorso sistematico e indiscriminato a chemioterapia e chirurgia invasiva, cioè il fatto che a volte vengono sottovalutati i limiti di questi trattamenti e che si trascurano alternative possibili. Allo stesso modo è poco sensato tenere in scarsa considerazione le cure leggere o addirittura non considerarle affatto in nome dei limiti che hanno o più semplicemente perché non rientrano nelle nostre pratiche abituali. Dobbiamo valutarle attentamente e usarle intelligentemente quando servono in forza dei benefici che possono dare.

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